Luca Giordano (Napoli 1634 – 1705)



Assunzione della Vergine (1667)
Olio su tela

Natività di Maria
Olio su tela

Presentazione di Maria al tempio
Olio su tela

Chiesa di Santa Maria della Salute, Venezia

La commissione dell'Assunzione della Vergine firmata e datata 1667 gli fu procurata molto probabilmente tramite l'interessamento degli estimatori che Giordano si era guadagnato durante il primo soggiorno veneziano e un secondo più breve nel 1665. Si trattava in particolare del marchese Augusto Fonseca e del mercante Simon Giogali che si adoperarono presso i procuratori della chiesa al fine di ottenere la commessa per l'artista. Il dipinto richiama in alcune soluzioni il celebre modello tizianesco dei Frari particolarmente nell'idea degli apostoli in contro luce. A differenza però dell'aulico modello del pittore cadorino la luce è più mobile e la dinamicità della scena più accentuata secondo lo spirito prettamente barocco. La Vergine viene portata in alto quasi con impeto, creando scompiglio perfino tra i cherubini che la accompagnano alla gloria celeste.
L'esecuzione della Natività di Maria e della Presentazione di Maria al tempio era stata fatta risalire dalla critica alla stessa data del 1667 che compare nell'Assunta. In tempi più recenti è stata proposta invece una datazione più avanzata, a ridosso della citazione che delle due opere ne fa, con toni entusiastici, il veneziano Marco Boschini nel 1674. La critica vi scorge infatti non solo una più scoperta adesione al linguaggio pittorico di Pietro da Cortona ma anche una certa fascinazione verso la pittura manierista veneziana. Questi due aspetti attengono in modo particolare rispettivamente alla prima e alla seconda delle due tele. Nella Natività, nonostante le molte figure che animano la scena, l'immagine complessiva esprime soave dolcezza anche per la calda e limpida intonazione cromatica. Alcuni particolari dell'opera mostrano una speciale grazia e leggiadria, come la figura femminile sulla sinistra che spicca nell'azzurro intenso della sua veste o il grappolo di putti che sorregge la figura dell'Eterno Padre.
Nella Presentazione si osserva un'intonazione più solenne consona al soggetto la cui composizione si organizza in modo diagonale. I diversi personaggi che assistono alla scena sono variamente caratterizzati con un molteplice registro di gesti ed espressioni oltreché di costumi, rendendo percepibile la carica emotiva suscitata dall'evento in atto. In quest'opera Giordano sembra tener presente la composizione di medesimo soggetto di Tintoretto nella chiesa veneziana della Madonna dell'Orto. Da notare infine il bellissimo gruppo angelico in penombra da cui filtrano i raggi della luce divina.
Nell'antisagrestia si conservano i due modelletti di Luca Giordano per la Natività e la Presentazione.